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E’ un’infezione del disco intervertebrale a seguito di accidentali inquinamenti intraoperatori o di trasmissione d’infezione da focolai lontani per via ematica.
Il germe più frequentemente in causa è lo stafilococco aureo presente sulla cute e spesso presente anche nelle sale operatorie (infezione ospedaliera).
Possibili anche disciti da metastatizzazione batterica da focolai lontani.
Le disciti post-operatorie occorrono in meno dello 1 % dei casi operati.
Le disciti post-operatorie di solito cominciano a manifestarsi a circa un mese dalla data dell’intervento con persistenti e violenti blocchi vertebrali, resistenti a farmaci antidolorifici.
Discite: come si riconosce?
La discite va individuata tempestivamente mediante risonanza magnetica e poi con esami di sangue, emocultura e ago biopsia. Questo ci consente l’instaurazione immediata di forti terapie antibiotiche mirate e quindi, in genere, la rapida risoluzione del problema.
In alcuni pazienti (fumatori, pazienti debilitati, ecc.) l’andamento può essere particolarmente violento e lungo da curare.
In certi casi si può avere estensione del processo infettivo infiammatorio con la formazione di ascessi nei muscoli vicini, interessamento dell’osso (vertebre = spondilo-discite), slittamenti e crolli vertebrali, infiammazione del liquor e dei tessuti nevosi.
Trattamenti
- Ago biopsia per eseguire cultura batterica e antibiogramma
- Analisi di sangue compresa emocultura
- Antibiotico terapia adeguata per via generale e locale
- Abolizione di eventuale fumo di sigarette
- Dieta per scendere di peso se eccessivo
- Toilette e stabilizzazione vertebrale in rari casi

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